RESTAURO ARCHITETTONICO
Progetto per la valorizzazione del Parco Archeologico “Domus delle Muracche” | Tortoreto

Località: Tortoreto (TE)_Abruzzo, Italia

Anno: 2003-2006

Introduzione al progetto
Le “Muracche” è il nome di una località delimitata dai tornanti della strada comunale che collega Tortoreto alta con la spiaggia di Tortoreto Lido. Il ritrovamento di quella che gli archeologi chiamano “Domus delle Muracche”, dal nome di questa zona nella fascia pedecollinare di Tortoreto, offre lo spunto nonché la necessità di un intervento progettuale atto a favorire la fruizione non solo di una parte di storia che ci appartiene, ma anche di una parte del territorio urbano, forse fra i più belli e sinora ignorato. Al contrario questa doveva essere ben conosciuta e valorizzata al tempo in cui la Domus romana venne costruita. Ne sono la riprova gli altri ritrovamenti di strutture simili e non, che sono localizzate nelle medesima fascia di territorio. Infatti alla sinistra della prima curva dalla strada Provinciale che dal Lido conduce a Tortoreto alto è ubicata una villa romana risalente al periodo augusteo.

La Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, sotto la direzione scientifica della d.ssa Sandra La Penna, ha condotto a partire dal 1988 una serie di campagne di scavo che hanno interessato due aree pressoché contigue per un’estensione complessiva di circa mq.780. Sono stati riportati alla luce ambienti relativi alla pars urbana e fructuaria relativi ad una villa romana, che costruita nel periodo augusteo presenta ampliamenti e ristrutturazioni successivi con una vita almeno fino al IV secolo d.c. Della prima sono stati scoperti ambienti pavimentati e battuto di calce e a mosaico geometrico in bianco e nero. Della seconda sono riportati alla luce l’ambiente dei torchi e un sistema di vasche poste a diverso livello e variamente comunicanti, nonché dei magazzini, organizzati intorno ad un atrio porticato. Entrambe le parti illustrate prospettano a nord un portico, conservato a livello di plinti di fondazione.

La villa risulta costruita su un terrazzo sostenuto a valle da un articolato muro di contenimento in opera incerta, conservato per una lunghezza complessiva di mt. 47,00 per un’ altezza  massima  superiore a mt 4.00. Lo stato di  conservazione, la tecnica costruttiva, i particolari decorativi, nonché le dimensioni fanno ritenere l’edificio in oggetto architettonico notevole e fondamentale per lo studio delle forme insediamentali e produttive nel territorio del prossimo centro urbano di Castrum Truentinum, di recentissima individuazione. La fase di scavo, di restauro nonché di valorizzazione delle strutture rinvenute e dell’area di pertinenza sono indispensabili per un corretto esercizio della tutela, in quanto la salvaguardia del nostro patrimonio culturale passa anche attraverso la sua promozione, che significa educazione del pubblico fruitore che contribuirà in seguito inevitabilmente a tutelare la propria storia.

 

Obiettivi della progettazione
Le finalità principali, perseguite dall’attuazione dell’intero progetto, sono di seguito illustrate:

a) La valorizzazione di un sito archeologico, mediante una precisa compartizione delle aree di scavo,la localizzazione dell’intera superficie interessata dai reperti e la creazione di opportune opere logistiche per la fruizione e tutela. La riapertura del “cantiere” archeologico sul quale insiste in particolare la “Domus Romana” fornirà a tutti un arricchimento culturale ed una specifica conoscenza della più antica storia d’Abruzzo. Più specificatamente, per la cittadinanza di Tortoreto, sarà motivo di vanto questa concreta testimonianza sul proprio territorio di un patrimonio pubblico d’inestimabile valore.

b) La creazione di piacevoli strutture di fruizione del patrimonio archeologico recuperato ma anche di quello ambientale offerto dall’intero sito di appartenenza, atte a potenziare i servizi ricreativi e culturali del territorio e rendere così maggiormente appetibile la visita della cittadina anche nei periodi non prettamente balneari.

c) Il bilanciamento dello sviluppo economico, sociale e turistico tra la zona “alta e bassa” del territorio comunale perché l’intera cittadina preservi la propria unità territoriale nella comune consapevolezza che sono state valorizzate, in maniera paritaria, testimonianze “alte e basse” del patrimonio comune ambientale, storico e culturale.

d) Integrazione dei lavori di scavo realizzati negli ultimi anni, integrare quelli programmati dalla Soprintendenza, e rendere immediatamente fruibili e percepibili le opere previste.

Allegati

– Relazione Progettisti: Pdf 
– Relazione D.ssa La Penna: Pdf 
 
 
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